“Sono passati cinque anni da quando, sprovveduta e spensierata, sono arrivata da te. Due soldi in croce sul conto, ma non mi preoccupava: avrei trovato subito qualcosa da fare pur di fare la mia bella esperienza fuori casa. E così è stato, tutto è andato secondo i piani: lavoro trovato, casetta in centro a Milano con la coinquilina e amica che tutti avrebbero voluto, pure. C’era tutto. Mancava però la scintilla tra me e te, cara Milano. Ricordo perfettamente quanto ti ho odiata i primi mesi: grigia, frenetica, cara, troppo focalizzata sul business e troppo poco sulle relazioni interpersonali. Almeno così credevo. Poi un giorno qualcosa è cambiato, grazie ad un libro banale ma per nulla banale: MilanoSecrets di Sibilla Milani ed Emanuela Roncari. 15€ che hanno trasformato radicalmente le mie prospettive, facendomi scoprire il lato più bello di te: da quel momento non sono più riuscita a lasciarti, così come tu non hai mai lasciato me […]

La Mia Milano
E pensare che è cominciato tutto per gioco, con la spensieratezza e la consapevolezza dei 23 anni. La Vero ed io avevamo appena finito gli studi in Fotografia a Padova e un giorno, chiacchierando del più e del meno sul divano di casa sua, mi chiede: “Io voglio andare a Milano, tu verresti?” “Sì, ci sta”. D’altronde quale posto migliore per fare il botto se non a Milano? Io sognavo di diventare una fotografa di moda, mia grande passione da sempre, ed ambivo ad un posto in Vogue Italia.
Nel giro di quattro mesi eravamo già sistemate nel nostro mini appartamento a Loreto: era bellissimo. Si trovava dentro una vecchia casa di ringhiera agli inizi di Viale Monza, a due passi da Corso Buenos Aires. Non è stato facile: dovevamo trovarci un lavoro, essere economicamente indipendenti, metabolizzare il cambiamento dalla campagna alla città, farci dei nuovi amici, accettare il fatto che per sederti a far colazione avresti dovuto pagare il doppio rispetto a casa tua.
Mi ricordo di come vedessi tutto grigio e tutti di corsa, all’inizio. Dicevo che sarei rimasta lì solo sei mesi, poi me ne sarei tornata a casa. Alla fine sono stata aggrappata a te tre anni e mezzo, ti ho difesa a spada tratta, mi hai fatto battere il cuore per tutte le tue meraviglie nascoste e per le tue persone incredibili. Perché in fondo credo sia proprio questo il bello di te: la timidezza, il tuo farti scoprire per caso, girovagando per le vie senza una meta precisa. Un passatempo unico che pratico ancora oggi quando ti vengo a trovare e tu, puntualmente, mi stupisci con qualche facciata dell’ ‘800 o con dei balconi in ferro battuto. Mi sorprendi quando alzo il naso e vedo edifici antichi ricoperti d’Edera, come se non volessi mostrarti per quella che sei veramente. Quando mi fai trovare un portone aperto e mi mostri il cortile più bello del mondo, oppure un androne in vetro soffiato tra un riflesso e l’altro delle entrate.
[…] Sei il posto che vengo a cercare quando ho bisogno di una carica di felicità, quando ho voglia di “mangiare strano”, quando mi va di prendere in mano la macchina fotografica e riempirmi gli occhi di bellezza, quando il cuore è a pezzi e fa più male del solito, ma tu sei sempre lì più bella di prima pronta ad ascoltarmi, ad abbracciarmi, a consolarmi”
Ciao Milano Mia, I Love You So Much!