Siamo nel 20° arrondissement di Parigi, l’ultimo ma non ultimo. Quello del cimitero monumentale Père-Lachaise, di Belleville, un quartiere tanto etnico quanto artistico. E quello della Campagne à Paris, bien sûr.
Perché sì: nonostante Parigi venga associata quasi ed esclusivamente alle attrattive turistiche che tutti conosciamo, bisogna sapere che è una città ricca di quartieri insoliti e poco turistici che i parigini chiamano quartiers villages, di cui ho già parlato qui. Si tratta di zone abitate dove il concetto di privacy è sicuramente più palpabile rispetto ad altre zone di Parigi, ma in cui è possibile passeggiare nel rispetto del silenzio altrui. La Campagne à Paris (o la Campagna a Parigi in italiano), è il più conosciuto tra i meno conosciuti.
E qui la domanda è lecita: voi lo conoscevate?
La Campagne à Paris: alla scoperta della Parigi insolita
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Storia della Campagne à Paris
Siamo nel 1860. Il terreno in cui sorge oggi questo isolato era all’epoca una grossa cava di gesso, successivamente riempita con le macerie dei lavori durante la ristrutturazione di Haussmann.
Il lotto venne acquistato ufficialmente nel 1907 dal pastore Sully Lombard, impegnato nel sociale e non per niente alla guida della cooperativa “La Campagne à Paris”, da cui il quartiere prese il nome.
L’obiettivo della società, composta da lavoratori a basso reddito, era quello di costruire delle abitazioni dignitose e salubri in cui loro stessi potessero vivere e permettersi di acquistare a prezzi contenuti. E fu proprio così che operai, impiegati ed insegnanti realizzarono insieme il progetto: adibendo parte dei loro risparmi ai lavori di costruzione, che avanzavano in base alla disponibilità dei fondi.
Le prime case (quelle al civico 46 e 14 di Rue Irenée-Blanc) furono costruite nel 1911 e vennero chiamate “case testimoni”, per accertare che fosse effettivamente possibile costruire residenze ad un piano sull’antica cava riempita.
Tuttavia, il cantiere rimase aperto per più di 10 anni a causa della guerra e di alcuni prestiti fiscali che si erano resi necessari. La Campagne à Paris venne quindi inaugurata ufficialmente nel 1926. Un paio di anni più tardi, nel 1928, vennero costruite le ultime case.

La Campagne à Paris oggi
Oggi questo quartiere insolito di Parigi è formato da 92 case (o pavillons, come li chiamano i parigini) e da 4 vie: rue Irénée-Blanc, rue Jules-Siegfried, rue Mondonville e rue Paul-Strauss.
Lo stile architettonico è delizioso, a tratti simile a quello Normanno e a tratti a quello Inglese, per i mattoni e le pietre a vista. Ci si può perdere nei dettagli, nelle stradine in pavé, nelle decorazioni sulle porte di ingresso e sulle rispettive pensiline, quando ci sono. Sulla forma dei tetti e sui giardinetti (forse apparentemente) trasandati, ma con un tale fascino bohémien che valgono una sbirciatina. Motivo in più per andarci in primavera: osservate il colore verde brillante delle edere, la fioritura dei glicini e dei rosai: sì, siete davvero a Parigi. Al caso, pizzicatevi.
Dal 1993 non esiste più alcun legame di comproprietà ed è tutto in mano al comune di Parigi.

Come arrivare alla Campagne à Paris
La Campagna a Paris è raggiungibile prendendo la linea 3 della metropolitana, fermata Porte de Bagnolet. Una volta lì, è possibile prendere una delle scalinate presenti oppure percorrendo la Rue Pierre Mouillard (l’unica strada di accesso per gli abitati che vi arrivano in auto).

2 commenti
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