Al 13° arrondissement di Parigi, ci sono particolarmente affezionata: è stato uno dei primi che ho scoperto dal mio arrivo a Parigi e, nonostante dal mondo dell’internet non sembrasse offrire un granché, è uno dei dei più pittoreschi della capitale. Riserva belle sorprese, giuro!
Sono tante, intatti, le cose da fare e vedere in questo quartiere: un tour a tema street art alla scoperta dei suoi numerosi murales, un giro per il quartiere cinese e le sue botteghe (soprattutto gastronomiche), la Biblioteca Nazionale di Francia François Mitterand. E poi c’è lui, il quartiere della Butte Aux Cailles. Nel 1853 non era nient’altro che una collina ricoperta da boscaglia e attraversata dal fiume Biévre. Preservato dai lavori di ristrutturazione di Haussmann, oggi è uno dei villaggi più autentici di Parigi grazie alle sue vie deliziose e ai suoi “mini-quartieri dentro il quartiere” che tanto mi piacciono.
Il quartiere della Butte aux Cailles a Parigi: un itinerario tra le sue vie più belle (e segrete)
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1. La Cité Floral
Se vi ispira visitarlo solo dal nome, è normale (e fidatevi, seguite il vostro istinto): la Cité Floral è un micro quartiere bucolico composto da 6 vie, tutte dedicate ad un fiore: la Rue des Glycines, la Rue des Iris, la Rue des Volubilis, la Rue des Liserons, la Rue des Orchidées et la Square des Mimosas. Villette a schiera – che a Parigi sono decisamente un lusso – ricche di piante e fiori, piccole porte che ricordano quelle di remoti villaggi di campagna, piante arrampicanti che ricoprono le facciate, pensiline Art Nouveau. Scorci di giardini apparentemente trasandati, ma con bellissime rosai in fiore e gatti che vagano da una casa all’altra. Senza dubbio il mio angolo preferito del quartiere, tutto da fotografare e da godersi con calma.

La Cité Floral – 750013 Parigi – XIII arrondissement
Come arrivare: Metro 6 // Rer B // Bus 21-62-67 // Tram T3
Tutti i posti descritti in questo itinerario sono vicini l’uno all’altro. Consiglio di prendere uno dei mezzi sopra citati e, dopodiché, proseguire a piedi (salvo impossibilità).
2. La Villa Daviel
La Villa Daviel è un vicolo in pavé, simile a quello della Villa Léandre, composto da casette eleganti, spesso in mattoni e talvolta dal sapore British. In origine fu destinata ad ospitare i poveri, motivo per cui la povertà e l’insalubrità vi regnarono fino al 1910. Successivamente vennero realizzati dei piccoli giardini, dove la vegetazione e i colori divennero protagonisti indiscussi. Oggi la Villa Daviel accoglie anche i turisti grazie ad alcune Chambres d’Hôtes. Se avete la fortuna di trovare un posto libero, acchiappatelo subito: è un ottimo modo per assaporare una Parigi più genuina e meno convenzionale.

La Villa Daviel – 750013 Parigi – XIII arrondissement
Come arrivare: Metro 6 // Rer B // Bus 21-62-83
Tutti i posti descritti in questo itinerario sono vicini l’uno all’altro. Consiglio di prendere uno dei mezzi sopra citati e, dopodiché, proseguire a piedi (salvo impossibilità).
3. La Petite Alsace
Esattamente di fronte alla Villa Daviel, si trova la Petite Alsace: un villaggio residenziale privato costruito nel 1912 dall’architetto Jean Walter e dedicato alle classi operaie. Il progetto, che è rimasto intatto nel corso degli anni, prevedeva 40 case bifamiliari disposte a ferro di cavallo intorno ad un cortile comune. Lo stile architettonico del complesso richiama quello della regione dell’Alsazia, caratterizzato dall’utilizzo di mattoni, tetti spioventi e legno a vista: case che vengono definite Maison à Colombages.
Oggi il quartiere è spesso chiuso da un cancello privato, dal quale è comunque possibile sbirciare il cortile. Se lo trovate aperto, assumetevi il rischio ed entrateci: alle peggio, potete rispondere che la Beauté c’est pour tout le monde!

La Petite Alsace – 750013 Parigi – XIII arrondissement
Come arrivare: Metro 6 // Rer B // Bus 21-62-83
Tutti i posti descritti in questo itinerario sono vicini l’uno all’altro. Consiglio di prendere uno dei mezzi sopra citati e, dopodiché, proseguire a piedi (salvo impossibilità).
4. La Petite Russie (o Cité Citroën)
Al terzo piano di un palazzo in Rue Barrault, costruito su un terrazzo che si affaccia alla Petite Alsace, sorge la Petite Russie (o Cité Citroën). Si tratta di un complesso residenziale costruito nel 1912 e formato da circa 19 pavillons. Queste abitazioni, la cui architettura sembrerebbe richiamare qualche località balneare del sud della Francia, sono state costruite per accogliere i taxisti immigrati dalla Russia, perseguitati dalla rivoluzione e in fuga dai Bolscevichi. Il mestiere del taxista, infatti, era molto in voga tra la comunità russe di un tempo: non richiedeva necessariamente l’uso della lingua francese e permetteva flessibilità a tutti colori che erano attivamente coinvolti in attività politiche e sociali. Esattamente sotto le loro abitazioni si trovava il deposito dei loro taxi, oggi adibito a spazio di stoccaggio. La Petite Russie è senza dubbio uno dei villaggi più nascosti e affascinanti di Parigi: per entrarvi è necessario chiedere l’autorizzazione a qualche residente, oppure aspettare la giornata porte aperte di settembre organizzata dall’associazione Les Zarts de la Bièvre. Non ho mai avuto la fortuna di salirci, ma a voi potrebbe andare meglio.

La Petite Russie – 750013 Parigi – XIII arrondissement
Come arrivare: Metro 6-7 // Rer B // Bus 21-62-67-83
Tutti i posti descritti in questo itinerario sono vicini l’uno all’altro. Consiglio di prendere uno dei mezzi sopra citati e, dopodiché, proseguire a piedi (salvo impossibilità).
5. Le Square des Peupliers
Rigorosamente in Pavé, le Square des Peupliers è un isolotto pedonale dalla forma triangolare, che comincia al civico 72 di Rue du Moulin des Prés. Nel XVII secolo questa zona faceva parte della Valle della Bièvre, costeggiata da un bellissimo viale di Pioppi, da cui ne deriva il nome. La ristrutturazione di Parigi da parte di Haussmann verso la metà del 1800, portò piccoli investitori a costruire tra il 1900 e il 1930 piccole case ad altezza moderata, perché la fragilità del terreno non avrebbe retto costruzioni più grandi.
Oggi le Square des Peupliers è un piacevole angolo bucolico in cui vivono i più fortunati, popolato da casette in mattoni e pietra, pensiline tipiche della Belle Époque e una vegetazione rigogliosa e profumata. Passare di qui è d’obbligo per rifarsi gli occhi e il naso!

Le Square des Peupliers – 750013 Parigi – XIII arrondissement
Come arrivare: Metro 7 // Bus 47-57-62-67-83 // Tram T3
Tutti i posti descritti in questo itinerario sono vicini l’uno all’altro. Consiglio di prendere uno dei mezzi sopra citati e, dopodiché, proseguire a piedi (salvo impossibilità).
6. Le strade acciottolate della Butte aux Cailles
Come ogni quartiere villaggio che si rispetti, non mancano nemmeno qui i Passages e le strade acciottolate che salgono sulla collina. I principali e i più pittoreschi della Butte Aux Cailles sono: Passage Barrault, Passage Sigaud, Rue Michal e Rue Alphand. Qui è possibile osservare l’architettura tipica di un tempo, case color pastello e diversi murales.
Dedicate qualche minuto anche alla Rue des Cinq Diamants, dove si trovano bistrot e attività commerciali (tra cui il famoso ristorante basco Chez-Gladine, buonissimo e poco caro). Il nome di questa via deriva dall’insegna di un negozio che svolgeva qui la sua attività nel 1870. Terminate il vostro giro nella Rue de la Butte Aux Cailles, il cuore pulsante dell’omonimo quartiere: è qui, infatti, che si concentrano la maggior parte dei bistrot, birrerie e crêperie. Un’ottima scelta per fare un aperitivo e un post serata, ma anche per scattare qualche foto ai murales della famosa Miss-Tic: street-arter parigina scomparsa nel 2022. Immancabile un pit stop al Bar Le Mêlécasse, dove continuo a mangiare les frites più buone di Parigi, almeno per me.

Le strade acciottolate della Butte aux Cailles – 750013 Parigi – XIII arrondissement
Come arrivare: Metro 6-7 // Bus 47-57-62-67-83 // Tram T3
Tutti i posti citati in questo itinerario sono vicini e fattibili a piedi.
Tutti i posti descritti in questo itinerario sono vicini l’uno all’altro. Consiglio di prendere uno dei mezzi sopra citati e, dopodiché, proseguire a piedi (salvo impossibilità).