Se vivete tra Padova e Vicenza o limitrofi e state pensando di trascorrere un Weekend fuori porta, Mantova è decisamente un buon compromesso. Conosciuta per lo più come la città del Mantegna, Mantova è un piccolo gioiello affacciato sul fiume Mincio che racchiude storia, arte, natura e buon cibo. Non a caso, è stata dichiarata patrimonio nazionale dell’UNESCO nel 2008.
Ecco come abbiamo organizzato la nostra gita fuori porta.
Cosa vedere in un Weekend a Mantova
1. Palazzo Te
Il nome potrebbe trarre in inganno, ma le sue origini rimangono incerte. C’è chi sostiene che provenga dall’isola di Taieto (poi rinominata in Te), che in epoca medievale sorgeva poco distante dall’attuale città di Mantova. Costruito tra il 1524 e il 1535 in pieno Rinascimento Italiano, Palazzo Te era una della dimore principali dei Gonzaga. La bellezza di questo palazzo si deve in particolar modo a Giulio Romano, allievo di Raffaello. È opera sua la meravigliosa Camera dei Giganti, che rappresenta la vendetta divina contro i giganti, intenti ad invadere l’Olimpo. Degne di nota anche la sala dei cavalli, di amore e psiche, l’appartamento della grotta e tutte le altre stanze a tema, commissionate da Filippo II di Gonzaga come luoghi di ozio e divertimento.
Super consigliata la visita guidata, meglio su prenotazione.

2. Teatro Scientifico Bibiena
Progettato da Antonio Galli Bibiena e costruito tra il 1767 e il 1769 per ospitare adunanze scientifiche, il Teatro del Bibiena è un bellissimo esempio di architettura tardo barocca. Le piccole dimensioni fanno di questo teatro un luogo intimo, dove godersi ancora oggi degli spettacoli o dei concerti non troppo affollati. Una curiosità: qui si esibì Mozart all’età di soli 14 anni.
Non è necessaria la prenotazione.

3. Piazza delle Erbe
Piazza delle Erbe si trova all’interno di una cornice di mattoni rossi ed è, sin dal medioevo, il luogo in cui si svolge il mercato. È padroneggiata dal Palazzo della Ragione del 1250, sede della giustizia, e dalla Torre dell’Orologio, eretta nel 1472. L’orologio è opera dell’astronomo e matematico Bartolomeo Manfredi: all’epoca non segnava solo le ore, ma anche l’allineamento dei pianeti e i segni zodiacali.

4. La Rotonda di San Lorenzo
La Rotonda di San Lorenzo è una chiesa a pianta circolare commissionata dall’imperatore Costantino, che risale al 1082: uno degli edifici più antichi di Mantova. Alla fine del 1500 venne chiusa su ordine dei Gonzaga, per essere poi riaperta e restaurata agli inizi del 1900: sono ancora visibili alcune parti di affreschi del XI-XII secolo. Oggi l’edifico ospita mostre e mercatini.

5. La Basilica di Sant’Andrea
In pieno stile rinascimentale, la Basilica di Sant’Andrea è la chiesa più grande di Mantova, progettata dall’architetto Leon Battista Alberti su commissione di Ludovico III di Gonzaga come simbolo del proprio potere. Terminata solo nel 1772, è conosciuta in tutta Italia per conservare la tomba del Mantegna, morto nel 1506, e i Sacri Vasi contenenti il sangue di Gesù, visibili solo un giorno all’anno: quello del venerdì santo. Un gioiello dall’architettura solenne che vale sicuramente una visita.

6. La Casa del Mantegna
Nonostante si dica che il Mantegna abbia vissuto qui solo una cinquina d’anni, è così rinominata questa casa antica dal cortile circolare, che invoglia chiunque ad entrarvi e sbirciare un po’ tra queste finestre del 1400. Verso il 1940 la casa è stata ristrutturata dalla provincia di Mantova, adibendo i due piani a spazi espositivi e a luoghi di conferenze. Il posto, infatti, è la sede di incontro principale della cultura Mantovana.

7. Il Parco del Mincio
Una zona naturale e protetta accessibile da diversi punti della città, in cui godersi una passeggiata o qualche ora in mezzo al verde: è il Parco del Mincio, attraversato da 13 comuni tra Lombardia e Veneto. Il Parco offre itinerari per tutti i gusti: da sentieri da percorrere a piedi o in bici, ad itinerari sull’acqua (crociera sul Mincio) per osservarne la flora, la fauna e i forti che vi si affacciano. Altri dettagli sono consultabili qui.

8. Palazzo d’Arco
Un esempio meraviglioso di architettura neoclassica che conquista mantovani e turisti al primo sguardo: Palazzo d’Arco è stato rinnovato nel 1784 dall’architetto Antonio Colonna su ordine di Giovan Battista Gherardo d’Arco, a seguito della morte di Giuseppe Maria Chieppio, famiglia qui stanziata in precedenza. Nel novecento il palazzo è stato convertito da dimora a museo su richiesta della famiglia dei Conti d’Arco: la Contessa Giovanna d’Arco, in particolare, visse in questa casa fino 1973, anno della sua morte. Tra le tante stanze visitabili, ci sono anche la sua cucina e la sua camera, che mantengono l’arredamento originale. Di rara bellezza la stanza dello zodiaco, un tema molto sentito in epoca rinascimentale, che si trova nella Palazzina del Falconetto, la stanza della musica e la sala delle carte da parati. Una piccola curiosità: i discendenti della famiglia Arco si riuniscono ancora oggi al palazzo una volta l’anno.
Le visite sono solo guidate e il prezzo del biglietto comprende anche il Museo di Scienze Naturali e la Palazzina del Falconetto. È consigliata la prenotazione sul loro sito.

9. Il Castello di San Giorgio e il Museo di Palazzo Ducale
Palazzo Ducale si affaccia sulla storica Piazza Sordello ed è stata la residenza principale dei Gonzaga dal 1327 al 1707. Le sue fondamenta risalgono già al 1200, ma molti dei suoi ambienti vennero costruiti in epoche diverse. È il caso del Castello di San Giorgio progettato da Bartolino da Novara, eretto nel 1395 su volontà di Ludovico II di Gonzaga: il forte era un simbolo di potere politico e doveva fungere da punto di difesa da eventuali attacchi. Lo zampino di Andrea Mantegna non manca nemmeno qui, anzi: la meravigliosa Camera degli Sposi, iniziata nel 1465 e terminata nel 1475, è opera sua e si trova nel torrione nord-est del castello. Le volte del soffitto e le pareti sono affrescate da scene legate alla famiglia dei Gonzaga, studiate appositamente anche per il ruolo che ricopriva la stanza stessa: commerciale e politico. Qui, infatti, venivano stretti tutti gli accordi principali. La porticina in legno era la cassaforte che custodiva tutti i documenti. Meraviglioso il loculo ispirato al Pantheon e aperto verso il cielo, che ritrae i famosi “Putti del Mantegna” affacciati e in bilico sulla balaustra. Decisamente una stanza in cui perdersi tra i mille dettagli e che rende perfettamente il concetto di prospettiva.
È vivamente consigliata la prenotazione a questo link.
